RENDICONTO, LA SINISTRA ITALIANA DAL PCI AD OGGI

Eventi Culturali

Ne hanno discusso Claudio Petruccioli e Mario Renosio

La storia dei partiti politici italiani è ricca e complessa. Una delle più interessanti è quella del Partito Comunista italiano. Claudio Petruccioli nel suo “Rendiconto. la sinistra italiana dal Pci a oggi” (La nave di Teseo) ha narrato queste vicende che hanno ancora molto da raccontare perchè restituiscono anche la storia del nostro Paese.

L’autore ne ha discusso con il dott. Mario Renosio (Israt) sabato 20 febbraio 2021. La videoconferenza è stata organizzata da Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese – I.C. di San Damiano d’ Asti, Museo Arti e Mestieri di un Tempo, Israt e Casa della Memoria della Resistenza e della Deportazione di Vinchio, Associazione "Franco Casetta" con Fra production spa, libreria"Il Pellicano" e Aimc di Asti. 

Come ha detto Mario Renosio, Claudio Petruccioli ha rivestito diversi ruoli: è stato uno dei più importanti dirigenti del Partito Comunista e, successivamente, del Partito democratico della sinistra. È stato anche direttore e condirettore dell’Unità, parlamentare, presidente della Rai e molto altro ancora. Il libro è una riedizione della prima versione del 2001 e ha richiesto una serie di note per spiegare una serie di nomi all’epoca attuali e oggi desueti. Il volume attraversa dall’interno, dal punto di vista di un protagonista, il periodo dal 1989 al 1994 in cui sono avvenuti eventi epocali in italia e all’estero che hanno trasformato il modo di fare politica. Ma cos’è stato il partito comunista?

“I giovani non conoscono ciò che è accaduto. Il libro non pretende di essere la storia della sinistra italiana – ha detto Petruccioli - ma restituisce quella del momento vissuto dal partito comunista a cavallo della grande crisi del socialismo reale alla fine del secolo scorso. Il libro nasce dalla fusione della memoria di ciò che è avvenuto nel Congresso di Rimini con la nascita della Rifondazione Comunista. La seconda memoria è la nascita del governo Ciampi.

La terza parte riguarda la fine della segreteria di Occhetto. Unendo tutto questo, ho ottenuto un testo che, alla fine, raccontava fatti sconosciuti anche da molte persone che quelle vicende l’avevano vissute. Per i giovani è come una testimonianza del passato e fa capire cose di cui hanno sentito, a volte, parlare. Il punto di vista è parziale e fa capire cos’è stato il partito comunista, com’è cambiato, cosa ha risolto o meno… Era una comunità molto forte ed è proprio questo che, a distanza di anni, accende delle nostalgie e anche delle speranze in chi vorrebbe una politica più attiva.

Io, personalmente, non credo che oggi sarebbe possibile organizzare forme comunitarie così totalizzanti perché sono cambiate condizioni sociali, culturali e materiali delle persone. Però, non c’è dubbio che una cosa è necessaria per far vivere la politica democratica. Non serve la riproposizione dei partiti di allora ma serve trovare forme organizzate che permettano alle persone di confrontare idee. Serve, quindi, una politica che si organizza in base ai tempi e alle necessità di oggi. Tutto ciò, non vale solo nella democrazia ma anche le dittature sono attente a ogranizzare in maniera totalitaria le forme di partecipazione alla vita collettiva. Basta pensare al fascismo”.

Alla fine degli anni ‘80 del secolo scorso, numerosi sono i cambiamenti che avvengono nel mondo: la Caduta del Muro di Berlino ma anche i terribili fatti di Piazza Tiennamen. Tutto ciò pone degli interrogativi all’interno del partito. “Occhetto aveva detto che i partiti e i nomi degli stessi sono conseguenza dei fatti storici. Si pensava all’ apertura di un processo a sinistra per aprire condizioni per presentarla ai cittadini con un programma, dirigenti e volontà le consentisse di candidarsi avendo il supporto di una maggiornanza elettorale per governare il Paese. Come poter utilizzare lo stesso nome di chi compiva i terribili fatti che avvenivano in Cina?” ha proseguito Petruccioli. “Intanto, dopo pochi anni, in Italia cambiano tutti i partiti ma Mani Pulite non è la causa ma la conseguenza. La politica e la cultura politica si dimostrarono mute rispetto ai problemi del Partito Comunista.

Fu una manifestazione mutismo del pensiero poltico ed è anche per questo che i partiti sono andati in crisi ed è nata Tangentopoli. La debolezza della politica fa in modo che si faccia piazza pulita perché, di fronte alla caduta del sistema che aveva governato, cresceva l’inquietudine nel Paese. L’uccisione di Salvo Lima vuole far ricordare, a chi governerà, che dovrà fare i conti anche con la mafia. Il dramma della fine del secolo scorso è che la politica non riesce più a fare la sua parte. Due idee nuove nascono. Una è la Lega, un tentativo di coprire un vuoto e l’altra era la sinistra che non riguardava solo il Pc ma tutto l’assetto della democrazia italiana. Occhetto, pensando di non poter resistere, esce dal governo e ciò dimostra quanto tutti, anche i più attenti al cambiamento, continuassimo a ragionare con lo sguardo rivolto all’indietro.

Non si capiva cosa dover fare. Berlusconi ha vinto non solo perché aveva i mezzi ma anche perché è stato il più bravo politicamente e questo bisogna dirlo per capire le debolezze degli altri. In quegli anni tutti hanno dovuto fare i conti su come ricollocarsi, dalla politica, all’economia, alla criminalità. Nel 2000, alla vigilia della pubblicazione, avevo scritto un ultimo capitolo di attualità che, oggi, non lo era più. Ne ho scritto un altro che è in sintonia ma distante da quello di 20 anni fa. Pongo gli stessi problemi e domande ma le risposte sono in una progressione che non finirà mai. È quello che penso oggi. Si trovano più domande che risposte ma le domande giuste sono indispensabili sapendo che le risposte devono essere continuamente aggiornate. Qualunque affermazione faccia è da intendersi come una domanda e non come una risposta.

Oggi bisogna chiedersi: cosa volete che i cittadini scelgano i loro rappresentanti o diano chiara indicazione su chi deve governare per 5 anni. Dalle risposte, emergono due prospettive diverse di sinistra. Quel poco che posso dare alla sinistra, e ne sento il dovere, è spiegare e motivare perché i comunisti in generale non sono riusciti a realizzare quello che avrebbero voluto realizzare” ha concluso Petruccioli.

Il libro – ha detto Renosio – è una meravigliosa lettura che aiuta a comprendere quel periodo ed è stato un grande merito la sua pubblicazione.

Giovanna Cravanzola                                                                                    

 

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