Sabato 25 maggio 2024 alle 16 al Castello di Cisterna, Giulia Carpignano ha presentato “Beppe Fenoglio. Il complesso equilibrio tra vita e scrittura" (L’ Arcolaio) e ne ha discusso con Edoardo Borra. L’incontro è stato organizzato da Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese – I.C. di S. Damiano, Castello e Comune di Cisterna con Fra Production Spa, Israt, Gazzetta d’Asti, Associazione “Franco Casetta”, Libreria "Il Pellicano" Aimc di Asti. L’opera è composta da un doppio volume ponderoso, dedicato ad uno dei
grandi autori del Novecento, a cura di Enza Valpiani, con la prefazione di Anna Luisa Santinelli. Il saggio si rivela come la più completa rassegna odierna di studi fenogliani mai pubblicata e include anche una attenta disamina dei più recenti scritti, che in questi ultimi anni di importanti ricorrenze hanno contribuito a onorare la memoria dello scrittore. La ricchissima documentazione trapela dalla cura certosina con cui sono stati ricostruiti gli interventi critici relativi all’ intera produzione di Fenoglio, dalle giovanili prove di traduzione fino alla complessa gestazione del “libro grosso” sulla guerra partigiana, come egli stesso definiva Il partigiano Johnny. Non minore attenzione l’autrice ha dedicato al Fenoglio privato. Giulia Carpignano è laureata in Lettere ad indirizzo di storia dell’arte, ha lavorato sempre nell’amministrazione pubblica (archivi, biblioteche, musei), ed ha pubblicato articoli relativi alla storia locale e a Beppe Fenoglio.
Edoardo Borra del Centro di documentazione “Beppe Fenoglio”, Fondazione Ferrero, in apertura ha definito il libro una monumentale opera “autobiografica”. “Chi conosce già l’autore, - ha detto Borra - in queste pagine scoprirà una luce tutta nuova in una ricerca durata circa vent’anni. Alcuni dettagli sono stati dati per acquisiti come gli anni della formazione. Ma il lavoro più attento è stato quello relativo ai dettagli, isolati con la cura della storica dell’arte che contraddistingue Giulia Carpignano. Con dedizione assoluta, ha cercato gli ultimi testimoni valorizzandoli come parti attendibili per arrivare a Fenoglio. Ciò fa cambiare la luce su quanto già conoscevamo. Un testo fruibile anche da chi non conosce bene l’autore grazie all apprezzabile metodo di indagine e comunicazione dell’autrice. Tutto ciò unito all’onestà con la quale sottolinea le sue ipotesi documentando sempre il percorso di analisi effettuato. Non sconfessa, però, le biografie precedenti che utilizza e valorizza. Già dal titolo, ci dà l’idea di fondo: Fenoglio è uno scrittore autobiografico. Non lo fa in modo esplicito e ciò rende luminosi i suoi scritti come squarci sulla sua vita reale. Giulia fa un esperimento obbligatorio ma è complicato capire dove il dato di realtà può essere ricavato e dove lo scrittore si prende il suo spazio. L’autrice compie un difficile lavoro di filtraggio oppure denuncia le sue ipotesi. Fenoglio non è mai un cronista ma uno scrittore. Quest’opera è importante e si offre alla discussione. Forse, a Giulia Fenoglio serve anche per la sua vita. Inoltre emergono molte testimonianze femminili che non erano state prese in considerazione”.
Per l’autrice, Fenoglio riesce a diventare uomo attento anche grazie agli insegnamenti della prof.ssa Marchiaro donna con una ricca cultura inglese e, soprattutto, con una mentalità molto aperta.
Fenoglio ebbe dei legami anche con Cisterna d’Asti. Nel gennaio del ‘44, gli alleati cercarono dei contatti con i badogliani di Mauri che aveva cooptato anche degli autonomi. Toselli era a Cisterna nell’ autunno del ‘44 insieme ad altre formazioni in modo da essere più coordinati nel ricevere i lanci ma anche per coordinare i comani e non lasciare troppo liberi gli autonomi nell’orbita dei garibaldini.
Quindi Fenoglio ebbe anche il ruolo di traduttore ma non solo rivestì quello di contatto tattico politico. Come partigiano di collegamento, non è ufficiale ma ufficioso nella comunicazione. Riveste ruoli delicati e pericolosi.
La sua presenza a Cisterna segna i suoi primi contatti con le missioni e le prime uscite in zone che poco conosceva. Finirà la guerra con Tek Tek andando a liberare Asti e Casale. Tornò a Cisterna nel dopoguerra con Aldo Agnelli e Ugo Cerrato per rivere il passato. Poi, parlando di Tarzan, torna a parlare del Maggiore Adrian Hope.
La vicenda di “Ur il partigiano Johnny” parte da febbraio al 22 aprile ‘45. Il testo è tutto scritto in inglese e va oltre la vicenda di Valdivilla. Per questo motivo, per tutti i critici, è un libro “grosso” che non ha tradotto. Secondo l’autrice, invece, non è così perché vari indizi portano ad un’opera giovanile intervallata da canti e poesie.
“Inoltre, come motivazione di fondo che mi rende sicura, è che tutto ciò è stato affermato dallo stesso Fenoglio” ha sottolineato la Carpignano “In Ur, Johnny incontra Pietro Marini (nome di battaglia di Amelio Novello) con cui intreccia un dialogo su come scrivere della Resistenza. Per J. nessuno di chi ha partecipato lo farà perché passeranno almeno due generazioni”.
È la teoria classica del romanzo storico per la quale non è possibile scriverne uno prima che siano trascorsi 50 anni dall’avvenimento dei fatti. Quindi, per la Carpignano, tutto ciò è contraddittorio.
Si spiega tenendo conto che, nel dopoguerra, Fenoglio è giovane e non è sicuro di sapere e voler scrivere questo romanzo. Poi, con difficoltà, ci arriva.
Così Ur è un testo della giovinezza dove, per certo, Cisterna ha un ruolo importante, la parte centrale. Qui esprime molte questioni e riflessioni (politica, resistenza, letteratura). Ci sono anche molti lunghi dialoghi.
Un incontro ricco e intenso per parlare, ancora una volta, di Beppe Fenoglio e di quanto ha ancora da dirci.
Giovanna Cravanzola
INTERVISTA A GIULIA CARPIGNANO
“Beppe Fenoglio. Il complesso equilibrio tra vita e scrittura" (L’Arcolaio) è il poderoso saggio di Giulia Carpignano che ne discuterà con Edoardo Borra (Centro di documentazione “Beppe Fenoglio”) sabato 25 maggio 2024 alle 16 al Castello di Cisterna. L’incontro è organizzato da Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese – I.C. di S. Damiano, Castello e Comune di Cisterna con Fra production Spa, Israt, Gazzetta d’Asti, Ass. “Franco Casetta”, Libreria "Il Pellicano" e Aimc di Asti. L’incontro è gratuito,
aperto a tutti e valido per l’aggiornamento degli insegnanti. Giulia Carpignano è nata a Torino da famiglia astigiana. Diplomata al liceo classico, si è laureata in Lettere, indirizzo storia dell’arte, con la prof.ssa Andreina Griseri. Ha lavorato sempre nella pubblica amministrazione (archivi, biblioteche, musei), partecipando, tra l’altro, al riallestimento della Rocca del Borgo medioevale di Torino e dell’annesso giardino – in veste di corservatore – recuperandolo secondo modelli del ‘400. Si è sempre occupata di storia locale astigiana. Ecco una breve intervista. Come è nata passione per Fenoglio? Ho cominciato a leggerlo negli anni dell'università e mi è subito piaciuto molto. Ma la "scintilla" è scoccata a fine '94 quando uscì "Appunti partigiani" che lessi mentre stavo lavorando ad una ricerca sulla Resistenza nelle nostre zone. Allora ho cominciato a vederlo sotto una nuova luce: un grande scrittore ma anche un grande esempio di vita. Fu nel corso di quella ricerca che conobbi Cisterna come centro di attività partigiana e la signora Ester Cucco Cotti che poi mi presentò una delle testimoni essenziali su F. Quanti anni di lavoro per questo libro e cosa apporta di nuovo rispetto alla ricerca sull'autore? Ho lavorato al libro dalla fine del 2003 alla fine del 2023 ma non in modo continuativo. Gli aspetti su cui più mi sono impegnata sono l'attività di F. partigiano come ufficiale di collegamento con le missioni alleate, il suo difficile reinserimento nella vita civile, i contatti con la rivista 'Glauco' (nata nel ‘45) e il suo fondatore Amelio Novello, l'attività come traduttore dall'inglese che portò avanti per tutta la vita. Fenoglio e Cisterna: quali legami? Il rapporto con Cisterna fu importante per F. nel periodo della Resistenza e poi come scrittore, ma è un tema un po' difficile da evidenziare: per questo ho proposto di parlarne nell'incontro del 25 maggio. Su Fenoglio c'è altro ancora da dire? Ancora moltissimo! Per ciò che riguarda la sua vita, il periodo di militanza partigiana può essere ancora molto approfondito, così come il suo atteggiamento politico nel dopoguerra. Per quanto riguarda il suo lavoro, una grande parte delle traduzioni è ancora inedita. Inoltre le sue opere narrative si vanno dimostrando, con il tempo, sempre più ricche e passibili di molteplici interpretazioni: ogni generazione di lettori e di critici trova significati nuovi, portatori di valori morali, civili, umani in senso lato” ha concluso Giulia Carpignano.
Giovanna Cravanzola