“DANTE"

Un incontro da tutto esaurito quello che il prof. Alessandro Barbero ha regalato per la presentazione del suo ultimo libro “Dante” (Ed. Laterza).


La videoconferenza è stata organizzata da Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’albese – I.C. di San Damiano con Museo Arti e Mestieri di un Tempo, Fra Production Spa, Israt e Aimc di Asti. Il prof. Alberto Banaudi, introducendo l’incontro, ha paragonato il prof. Barbero ad Erodoto. Quest’ultimo, infatti, andava a leggere quanto scriveva ad Olimpia e sapeva incantare il pubblico che accorreva numeroso da ogni parte della Grecia.
“Il prof. Barbero unisce alla capacità narrativa, una preparazione culturale, un acume critico ed un’intelligenza ermeneutica straordinarie. Grande, inoltre, è la sua onestà intellettuale. Il suo ultimo libro è una biografia di Dante – ha proseguito Banaudi - ma chiarisce anche il periodo storico in cui è vissuto, una ‘selva oscura’ fatta di pericoli, invidie e anche degli sforzi per rientrare a Firenze. Alessandro Barbero esprime un senso di orientamento come solo i medioevisti sanno fare. Viene restituito un ritratto di Dante inedito, uomo libero o servo di partito?”.

Il prof. Barbero ha sottolineato quanto si sia abituati a cercare in Dante un esempio morale. Si era assunto la responsabilità di decidere chi sarebbe dovuto andare all’inferno, in purgatorio o in paradiso. Sentiva su di sé una sorta di missione profetica che oggi è al centro degli approfondimento degli studiosi.
L’iconografia ci consegna l’immagine di un uomo severo e giudicante ma scriviamo e studiamo Dante perché ha scritto un capolavoro che ancora oggi emoziona lettori di tutto il mondo. Insieme a Shakespeare e Omero, è considerato uno dei massimi scrittori che l’umanità ha avuto. Ha saputo interpretare passioni umane e non solo quelle.

Proprio per questo dovrebbe interessarci più la sua opera che la levatura morale dell’autore. Dante è stato un uomo dalle molte sfumature fatte di politica, compromessi -poi rinnegati - e contraddizioni.
Ancora oggi, anche per tutto ciò, può farci riflettere sulla nostra dimensione di esseri umani. Si perde nel cammin di sua vita a fine marzo e aprile del 1300, giorni in cui era immerso nella politica. A breve avrebbe occupato un ruolo fondamentale. Per un bimestre avrebbe dovuto essere uno dei priori di Firenze: qui iniziano i suoi problemi. Era un vero e proprio uomo di partito all’interno di un regime di popolo in cui molti, anche se non tutti, avevano accesso al governo. Si rivela un uomo pieno di contraddizioni e, per certi versi, anche reazionario.  In ogni caso ero un genio ma non bisogna cercare in lui gli esempi morali. Numerose le domande dei presenti al prof. Barbero che, nonostante la difficoltà della connessione (dovuta a 200 partecipanti), ha dimostrato pazienza e soprattutto disponibilità. Un altro incontro unico e da ricordare... per molti motivi.


Giovanna Cravanzola


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