LA RESISTENZA NELLA SCUOLA OGGI

Una videosofia speciale – l’ultima del ciclo - quella che si è tenuta giovedì 13 marzo 2025 dal titolo “Saper dire no. La resistenza (nella scuola) oggi"

Ancora una volta, il prof. Banaudi ha saputo far riflettere su un tema di cui si parla troppo senza coglierne il senso perchè la scuola è una questione molto più importante di quanto si pensi. L’incontro è stato organizzato da Polo Cittattiva Astigiano Albese – I.C S. Damiano, Museo e  Comune di Cisterna d’ Asti, Israt, Ass. "Franco Casetta", Lib. “Il Pellicano” e Aimc Asti.  

Tante le domande da porsi.

Ma cosa dire no nella scuola? 

A chi ci allontana dalla realtà ma, allo stesso tempo, occorre dire un sì alla bellezza delle discipline, al mondo, allo stupore dei ragazzi che ci interrogano alla ricerca di senso e verità. 

Come ci immaginiamo i ragazzi? 

Quale topografia della classe?

Li pensiamo come animali di allevamento o piccole creature verticali alla ricerca del cielo? 

Quale antropologia ci guida? 

Cosa vogliamo far passare e di cosa vogliamo essere testimoni?

La scuola serve in sè e per sé perchè conoscere, aprirsi a questi vari infiniti contiene in sé la meraviglia. 

In questo tempo, di intelligenza artificiale, forse la scuola dovrebbe parlare di apertura al mondo. In questo scenario, al centro deve essere posta la disciplina non fine a se stessa ma storia, arte, letteratura, scienza… come chiavi  per aprirsi al mondo e alla sua complessità.

Per questo, occorre resistere sia alla tentazione del culto della personalità dell’ insegnante sia di quello dell’allievo considerato come un messia che, al contrario, deve essere accompagnato in questa ricerca di senso che va oltre il momento presente.

Se ciò non accade, molti ragazzi, messi al centro come già perfetti, nel momento in cui sono esposti alla realtà scoprono che non è così e nascono paure e ansie.

Invece è proprio nella scuola, nella classe che avviene il primo incontro con l’etica perché si scoprono gli altri e, contemporaneamente, se stessi. Nella classe, poi, ci sono gli altri e questo consente il primo incontro con l'etica.

La scuola (dal greco skholḗ, tempo libero) dovrebbe essere otium, saper  liberare dalla schiavitù di se stessi e permettere di guardare un mondo che è qualcosa prima di sè.

“Quindi, bisogna saper dire di no a tendenze e inclinazioni ma anche saper incarnare il sì attraverso la nostra passione” ha concluso Banaudi.

 

Giovanna Cravanzola


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