NARRAZIONI CREATIVE

Giovedì 21 luglio, presso il Museo di Cisterna d’Asti, si sono riuniti i referenti dell’Associazione Alzheimer Asti, del Museo Arti e Mestieri, della Caritas parrocchiale e delle case di riposo di Vezza, Ferrere e San Damiano per concordare la prosecuzione del progetto “Narrazioni creative”. Una prima fase del progetto era stata condotta via web, a causa della pandemia. Questa seconda parte è ispirata allo strumento “TimeSlips”, messo a punto sul finire degli anni 90 perché gli interventi attuati per rafforzare la memoria non davano risultati.

Sulla scorta di esperienze analoghe presso il museo di Cisterna, nei prossimi mesi si organizzeranno incontri a piccoli gruppi (5-6 malati con relativi familiari/accompagnatori) condotti da un facilitatore esperto insieme con un operatore museale, tutti seduti in cerchio: in uno spazio ampio davanti all’oggetto museale prescelto si valorizzerà l'immaginazione e la fantasia di ogni partecipante. Le narrazioni verranno raccolte da operatori e restituite attraverso una pubblicazione.

L’intervento proposto punta ad affrontare il bisogno di socializzazione, di riduzione dell'isolamento relazionale e affettivo, di cui si lamentano tutti i familiari dei malati con demenza, specie dopo il drammatico periodo della pandemia. Esso punta anche ad affrontare il decadimento delle abilità comunicative che colpisce tutti i malati con demenza degenerativa.

Attraverso questo tipo di laboratorio museale, pur avendo perso la memoria, i malati riescono ad inventare storie grazie all'immaginazione ed al sostegno sempre del facilitatore. A loro non si chiede di ricordare, perché la fatica di ricordare provoca stress o nervosismo, ma ad ogni malato è permesso di dire tutto ciò che vuole: con l'immaginazione non esiste una risposta giusta ed una sbagliata. Così si rafforzano le capacità comunicative della persona. Infatti, è dimostrato che più a lungo le persone con demenza continuano a comunicare, più lentamente procede il decorso della malattia. In questo ambiente esse riaffermano la propria umanità e stabiliscono relazioni con gli operatori, i familiari e gli amici.

 

 


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