Pesi e Misure

Pesi e Misure

Le ridotte quantità della produzione e le scarse vendite non sminuisco la necessità di un’esatta misurazione; non è solo un’operazione strettamente commerciale, in gioco vi è la credibilità del contadino, la sua onestà e la sua affidabilità. Si tratta quindi soltanto apparentemente di sistemi inesatti, nella realtà la pratica quotidiana garantiva scambi di prodotti quantitativamente precisi.

Il concetto di misura interviene poi costantemente nel linguaggio contadino a definire la quantità del lavoro e della produzione; ci si può rifare allora alla durata di un lavoro per definire le dimensioni del terreno (giornà: quanto possono lavorare due buoi in un giorno? 3810 m2), al volume di raccolto contenuto in una brassà (bracciata), in una pugnà (pugnata), in una palà, in una sésta, in una cartonà o in una carà. Tra i pesi citiamo quello per il sale e quello per i bozzoli dei bachi.

La serie è lunga e particolareggiata: dal peso usato all’ufficio postale a quello dei macellaio, dai pesi a catena alle bilance. Compaiono poi l’emina, il coppo ed il mezzo-coppo tra gli altri strumenti di misurazione (più che di peso) di capacità per aridi. L’emina, una grossa casseruola in legno e cerchi in metallo, contiene circa 18 Kg. di granaglie; 5 emine fanno un sacco. Il coppo equivale all’ottava parte dell’emina e si usava anche come misura di quantità da assegnare come paga alla manodopera. Gli oggetti presenti provengono da Cisterna, Canale, Torino e Castagnole Monferrato.

Date

01 Ottobre 2020

Tags

Piano Sottotetto